I Barbapapà da qualche tempo sono tornati di moda alla grande. Erano i beniamini dei bambini degli anni Settanta, nati dalla fantasia di Annette Tison e Talus Taylor, che incominciarono a pubblicare una serie a fumetti che aveva come protagonisti questi simpatici personaggi in Francia nel 1970 e in seguito anche una serie televisiva di cartoni animati, anche questa di successo praticamente planetario. La Giochi Preziosi, famosa azienda di giocattoli, ha deciso di riproporli realizzando simpatici pupazzetti. Il nome del protagonista deriva dall’espressione franceseBarbe à papa, che significa “zucchero filato”. Barbapapà è il nome del protagonista della serie, e per estensione, di tutta la sua famiglia, Les barbapapas…I personaggi dei Barbapapà sono talmente noti da aver ha anche influenzato la lingua italiana introducendo un neologismo assai diffuso: “barbatrucco“, per indicare un’azione sorprendente ed inattesa. La Giochi Preziosi ha messo in commercio diversi modelli di pupazzetti: i Barbanatalini, i Barba Fantasia Peluche, i Barbabebè peluche, i Barbapapà e Barbamamma peluche, i Barbapapà Peluche, i Barbapassione Peluche.
Si materializzano così tra le mani dei bambini questi allegri personaggi che, come il capofamiglia, Barbapapà, sono una sorta di grosso e morbido blob a forma di pera dai colori accesi, di solito rosa, che, nel racconto originale, nascono spuntando dal sottosuolo del giardino di una normale casa di provincia. L’arrivo di questo strani esseri alti quanto una casa spaventa non poco gli adulti che vi risiedono. Tutt’altra reazione hanno invece i bambini che vi abitano, François e Claudine, che diventano i primi amici di Barbapapà, facendo di loro degli speciali compagni di giochi. La caratteristica principale dei Barbapapà è infatti quella di modellare a proprio piacimento il corpo, assumendo la forma della cosa o dell’animale più indicato per risolvere una situazione. La trasformazione è sempre accompagnata dalla frase diventata un vero e proprio tormentone: “Resta di stucco: è un barbatrucco”.