Barbie Bebe, riproducente le fattezze della campionessa para-olimpica di scherma Bebe Vio è stata tra le più apprezzate tra quelle prodotte dalle Mattel quest’anno, insieme ad altre riproduzioni che si scostano dalla Barbie classica e che celebrano le donne nelle professioni e nelle arti.
Barbie Bebe Vio ed il suo messaggio
In questo caso il successo della bambola è ancora importante perché in grado di aprire, anche per ciò che concerne il mondo dei giocattoli uno sguardo sulla disabilità, insegnando ai bambini a comprenderla senza pregiudizi e problematiche facendo capire loro che è parte del normale svolgimento della vita. Va detto che l’azienda non è la prima volta che si impegna in tal senso: già qualche anno fa aveva lanciato la bambola in carrozzina come una delle tante varianti della Barbie nella sua vita e come donna attiva. Bebe Vio è stata la novità presentata questo anno, rilanciando quello che è il motto di vita della giovane atleta, ovvero “la vita è una figata“. Una iniziativa quella della Mattel che Bebe ha appoggiato, come ricorda il Corriere della Sera con tutta la sua prorompente allegria:
Da piccola mi divertivo ad “infilzare” Ken facendo tirare di scherma la mia Barbie. Era il mio modo per convincermi che l’astuzia e la tecnica potessero annullare le differenze fisiche con il bambolotto maschio. Oggi, il solo pensiero che qualcun altro potrà farlo con il mio personaggio mi riempie il cuore e mi ricorda la responsabilità che ho nei confronti di molti bambini. Spero di non tradirvi mai e di poter essere sempre più una fonte d’ispirazione.
Giocattoli e disabilità
Il messaggio portato dalla bambola di Bebe Vio è molto importante e si colloca all’interno di un mercato che non sempre va incontro alle esigenze di bambini con bisogni speciali ed affetti da disabilità: di rado è possibile incontrare dei giocattoli appositamente pensanti per venire incontro alle esigenze di ogni piccolo a prescindere da quelle che sono le sue condizioni fisiche. Il problema? Non solo i produttori non sono spesso preparati in tal senso ma ancor meno lo sono i negozianti a dettaglio che però spesso sono perlomeno in grado di indicare giochi che possono “adattarsi” anche all’uso da parte di quei bambini che hanno bisogni speciali sebbene possano risultare un po’ noiosi.
Diversa è l’esperienza se si ricerca il gioco online. Basta gettare uno sguardo sullo shop Lego ufficiale per trovare mattoncini costruiti sulla base dei principi dell’alfabeto braille per i non vedenti o ipovedenti. Ma di strada ve ne è davvero ancora tanta da fare.