Super Mario è uno di quei giochi che non importa il modo in cui vengano presentati o il dispositivo al quale si appoggiano: lo charme è irresistibile ed a prescindere dall’età che si ha ci si ritrova conquistati da questo idraulico “italiano” saltellante.
In fin dei conti basta vedere come di base la storia sia sempre la stessa: la principessa Peach viene rapita e Mario, talvolta accompagnato da Luigi o Yoshi, si trova a doverla salvare affrontando prima di arrivare alla sua liberazione tutta una challenge attraverso mondo differenti. Tra gli arcade è senza dubbio il gioco più longevo, uno di quelli che tutti amano giocare e che desiderano possedere. Ovviamente la capacità di gestire le varie prove dipende dalla bravura delle persone e dalle capacità che possiedono di utilizzare joystick e controller.
Ma perché i titoli di Super Mario godono di questo particolare successo? La risposta sta, per quanto possa sembrare assurdo, nella stessa organizzazione che il gioco ha. Per quanto infatti a seconda delle versioni o dai titoli i quadri cambino portando a mondi di natura e difficoltà diversa, magari comprendente la raccolta di un certo numero di stelle o simili elementi, di base la struttura è la stessa: 3 quadri per mondo, necessità di passare il quadro evitando di morire e raggiungimento del mostro da combattere che illude che la principessa sia salva prima di catapultare il giocatore nel successivo mondo.
Aiuta poi il fatto che i programmatori siano sempre in grado, da più di 25 anni, inventare scenari che non annoiano, tra l’altro regalando nel mezzo perle di gioco come Mario Kart.